Curioso della Trebbia,  Gare

Impegno in sella

Vi sarete chiesti dove fossi finita immagino, beh sono stati giorni un po’ impegnativi per me, sia a cavallo che nella vita di tutti i giorni.

Qui ci sono stati giorni caldissimi, mentre ora le temperature si sono abbassate e spesso ci sono state forti raffiche di vento. Insomma, stiamo tornando alla normalità (28°c all’inizio di aprile non si sono mai visti!!!), mentre i cavalli si godono ancora queste giornate fresche e soleggiate nei loro paddock.

Vista la mia assenza direi che ho molte, moltissime, cose da raccontarvi.

In quest’ultimo periodo la nostra preparazione è stata mirata soprattutto al sociale che si è tenuto il lunedì di Pasquetta presso la Scuderia Il Mulino. Ci siamo cimentati nel dressage e nel salto.

Parto col raccontarvi il dressage. Il dressage è una disciplina che apprezzo molto, sia da osservare sia da praticare; tuttavia mi ritrovo sempre a desiderare di saltare e andare sempre più in alto (i gusti non si discutono).

Curioso non è un cavallo semplice nel dressage: al galoppo tende ad appendersi e a scappare (motivo per cui al sociale ho usato l’elevatore, l’imboccatura per il salto), mentre al trotto sembra essere più tranquillo, e lo è, ma non è sempre semplice farlo chiudere. Quando non ho fretta (nel caso del sociale ne avevamo) mi dedico molto al lavoro in piano, scaldando a lungo, alternando le andature, cambiando spesso mano e lavorando molto in circolo. Mi accorgo, infatti, che con questo modo il cavallo si scioglie e si rilassa molto, ascoltando ciò che gli chiedo, anche in filetto. Al galoppo la situazione resta sempre un pochino problematica visto che Curioso vorrebbe andare come se si trovasse all’ippodromo, ma dopo mesi noto moltissimi progressi dettati soprattutto dalla reciproca fiducia.

Il salto invece lo sapete, lo amo. Ho superato quasi totalmente le mie paure e se prima desideravo e temevo allo stesso tempo di saltare ora, invece, non mi fermerei più, continuerei senza finire mai. Io e Curioso stiamo sviluppando un’intesa sempre più grande e oserei dire anche un’immensa fiducia. Insomma è davvero il cavallo che desideravo e che magari fino a poco tempo fa non avrei saputo descrivere, ma il mio sogno ha preso davvero la migliore forma.

A Pasquetta ho fatto il percorso medio e quello alto, infine siamo passati alla potenza (ci siamo fermati tutti ad 1.20 m). I risultati? Due percorsi netti e nessun errore sulla potenza (i percorsi erano di precisione, quindi non sono stati cronometrati).

È stata una grande soddisfazione per me, ma soprattutto è stato un grandissimo divertimento. Sono scesa da cavallo con il sorriso e vi assicuro che per me non esiste cosa migliore.

Matteo purtroppo non ha potuto partecipare perché ha lavorato a Pasqua e a Pasquetta, ma ha comunque montato la settimana prima, facendo anche un percorsino (mi ha fatto pure prendere un colpo: Curioso è partito enorme, come solo lui sa fare, e Matteo ha rischiato di cadere; per fortuna, però, è andato tutto bene).

Infine sto per terminare una nuova cuffietta. A breve il tutorial!

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