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Il ritorno di Assaggia Tortona: ecco com’è stato

Lo scorso fine settimana, precisamente il 27, 28 e 29 maggio, è finalmente tornata una delle manifestazioni più importanti per Tortona e il suo territorio, Assaggia Tortona, con ben 50 stand, dedicati alle eccellenze territoriali e al loro utilizzo in cucina, attraverso piatti ideati da diversi ristoranti della zona.

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Fiammetta Merlo – @fiamma_chic

Si è trattato di un’occasione perfetta per conoscere lo splendido territorio tortonese e le sue eccellenze, davvero numerose e di altissima qualità. Se normalmente per avere un’idea generale del potenziale della zona è necessario dedicare diversi giorni alla visita delle varie realtà, con Assaggia Tortona è stato possibile ritrovare tutti i sapori lungo via Emilia, il centro della cittadina.

Lungo i 50 stand, infatti, si potevano assaggiare a acquistare i prodotti tipici, ma anche mangiare i piatti degli chef della zona, che hanno deciso di sperimentare e dare sfoggio a tutta la loro creatività sulla base delle materie del Tortonese.

La manifestazione era ben curata e pensata in ogni minimo dettaglio: lungo la via si trovavano numerosi tavoli per sedersi e mangiare comodamente, le vetrine di molti negozi erano adornate con i prodotti del territorio e alla sera non sono mancati gli eventi musicali.

Ma passiamo al racconto degli stand…

Protagonista indiscusso di Assaggia Tortona – come spesso accade se si parla di Tortonese – è stato il vino, con la presenza di 14 produttori vitivinicoli della zona. Il denominatore comune era sicuramente il Derthona Timorasso, tutelato, insieme ad altre eccellenze enologiche, dal giovane ma già importante Consorzio di Tutela Vini Colli Tortonesi.

Ciò che Assaggia Tortona ha sicuramente offerto è stato un ampio sguardo su questo vino, che io amo definire il Principe dei Colli Tortonesi. Questo evento, infatti, ha permesso di assaggiare più tipologie di Derthona Timorasso, evidenziando le differenze da bottiglia a bottiglia, determinate sia dalla zona di produzione, sia dai metodi di coltivazione e vinificazione, sia anche dall’invecchiamento di questo grande bianco, che, a sorpresa, si presta molto bene a maturare: tale processo, infatti, permette al vino di sprigionare ed esaltare tutte le sue caratteristiche.

Se il principe del Tortonese è il Derthona Timorasso, la regina indiscussa è sicuramente la Barbera, che è da sempre il vitigno più coltivato della zona. La sottozona Monleale ne è la sua espressione più prestigiosa, motivo per cui è tutelata dal Consorzio già citato.

Oltre a questi due vini, però, ve ne sono molti altri, di grande importanza, tra cui, sicuramente, il Cortese e il Dolcetto.

ELENCO DEI PRODUTTORI PRESENTI AD ASSAGGIA TORTONA
– Azienda Agricola Fiordaliso
– Cascina Giambolino
– Azienda Agricola Mombisaggio
– Cantine Volpi
– Azienda Agricola La Colombera
– Azienda Agricola Pomodolce
– Valli Unite
– Azienda Agricola Luigi Boveri
– Azienda Agricola Terre di Sarizzola
– Azienda Vinicola Poggio
– Vigneti Repetto
– Azienda Agricola Canevaro Luca

Tutti i viticoltori della zona, inoltre, pongono una particolare attenzione al prodotto e al territorio, evitando accuratamente l’utilizzo di prodotti chimici nocivi per la salute e per l’ambiente stesso. Molti, infatti, sono addirittura certificati bio.

Oltre alla viticoltura, però, diverse realtà hanno deciso di dedicarsi alla produzione di birre artigianali, tra cui il Birrificio Artigianale Gedeone, che segue un processo totalmente biologico, l’Azienda Agricola La Rocca, con le sue birre alla canapa e al miele di castagno, e il Birrificio Fermento, con un’ampia scelta.

E per quanto riguaarda il Birrificio Gedeone, la Locanda Costa dei Vigneti ha deciso di utilizzare la loro brama rossa per cuocere la spalla di maiale che avrebbe guarnito il loro panuozzo, insieme al cavolo rosso marinato e alla salsa bbq home-made. Hanno, inoltre, deciso di proporre anche un’alternativa vegetariana, ossia il panuozzo con verdure grigliate, Montébore e maionese al curry.

Ma Tortona e il suo magnifico territorio non sono solo vino, anzi!

Questo, infatti, è il momento della Fragola Profumata di Tortona, presidio Slow Food, frutto di un’attenta selezione di specie selvatiche delle colline tortonesi. Si tratta di una fragola dalle dimensioni ridotte, poco più grande di un lampone, da un profumo e un gusto intensi ed equilibrati.

Ad Assaggia Tortona era presente lo stand del Consorzio Fragola Profumata, con anche i prodotti della Carcassola, tra cui squisite confetture a base di Fragola Profumata e petali di Rosa.

Le fragole più “tradizionali”, poi, vengono prodotte in molte zone dei Colli Tortonesi, soprattutto a Viguzzolo, dove ha sede l’Azienda Agricola La Rocca, che offre anche ciliegie, albicocche e molte varietà di verdura.

Ma, sorpresa, anche a Dernice, a ridosso dell’Appennino Ligure, l’Azienda Agricola Allegrina coltiva fragole squisite!

La Fragola Profumata e quella di Viguzzolo erano le protagoniste del risotto di Anna Ghisolfi, chef all’avanguardia e con un occhio di riguardo per la materia vegetale, che utilizza con incredibile creatività, riuscendo in abbinamenti davvero particolari. Ad Assaggia Tortona ha proposto un risotto con fragola, pomodoro, capperi e petali di rosa davvero squisito.

Sempre a proposito di frutta, un’altra eccellenza del territorio è sicuramente la Pesca di Volpedo, che, oltre a essere dolcissima e gustosa, è anche un esempio di rispetto del territorio, non prevedendo quei metodi intensivi che inficiano la qualità del prodotto finale, nonché la salute dell’ambiente. La Pesca di Volpedo, infatti, viene lasciata maturare sulla pianta, invece che essere staccata precocemente (come, purtroppo, accade per la grande distribuzione), per poi essere disposta in cassette di legno in maniera manuale, senza passare per la catena del freddo, ma giungendo direttamente al consumatore.

A portarla in via Emilia è stata La Montemarzina, azienda agricola specializzata nella coltivazione di frutta, tra cui pure albicocche e prugne, che si occupa anche della trasformazione della materia prima in squisite conserve e confetture.

Ed è proprio con una delle loro confetture, ossia quella di Prugna Extra, che l’Osteria Billi’s (ormai molto famosa) ha deciso di arricchire le tre tipologie di crocchette – di granchio, di prosciutto e al nero di seppia con calamari – che ha presentato il primo giorno della manifestazione tortonese.

E, per concludere, era anche presente la Ciliegia Bella di Garbagna – portata dall’Azienda Agricola Pisacco -, una qualità sicuramente singolare, essendo perfetta sia per essere messa sotto spirito o per le confetture, che per essere mangiata da fresca. Garbagna, inoltre, è uno de I Borghi Più Belli d’Italia e proprio qui, il 12 giugno, si terrà la cinquantesima Sagra delle Ciliegie.

Questo, però, è un territorio anche di salumi, tra cui spicca il Salame Nobile del Giarolo, caratterizzato da una lunga e accurata lavorazione artigianale, grazie alla quale vengono eliminate tutte le parti nervose e tendinee. Sono assolutamente esclusi additivi e latte in polvere.

A portarci questa delizia sono state Mutti, le Terre di Sarizzola, la Cascina Giambolino, la Salumeria Botti, la Cascina Boschetto e La Merlina (che ha voluto abbinare al loro Salame del Giarolo Angeli con spago alla squiccia), regalandoci gli aromi e i profumi di un prodotto della più antica tradizione del territorio.

Ma, ovviamente, non c’è solo il Salame Nobile del Giarolo, bensì tante altre produzioni, come quella del Salumificio Barabino o dell’Azienda Agricola La Capanna, ma anche quella del Salame di Brignano, sempre Salame Nobile del Giarolo, portato da Arcalini Massimo, profondo conoscitore di formaggi – tanto da essersi aggiudicato il secondo posto nel Gran Premio del Formaggio, un concorso esclusivo della Guile Internationale des Fromagers Italia -, ma che in questa occasione ha deciso di mostrare un’altra sua grande dote, ossia quella di saper affinare, attraverso la stagionatura in una delle sue cantine, il Salame di Brignano, servito anche nel piatto proposto dallo storico ristorante di Montemarzino, Da Giuseppe, insieme alla tradizionale insalata russa e il peperone farcito alla piemontese.

Oltre al salame, però, non posso non parlare del famosissimo prosciutto cotto del Salumificio Barabino, realizzato con materie di prima scelta e un’attenzione quasi maniacale alla qualità del prodotto.

Il Tortonese vanta anche eccellenti formaggi, tra cui soprattutto il Montébore, presidio Slow Food, dalle origini antichissime, tanto da averne già notizia nel XII secolo e a essere l’unico formaggio presente nel menu di nozze tra Isabella di Aragona e Gian Galeazzo Sforza, figlio del Duca di Milano.

Una delle sue peculiarità è sicuramente la curiosa forma, definita da molti “a torta nuziale“, che si ispira, forse, alla torre diroccata del piccolo paese da cui lo stesso formaggio prende il nome.

Il Montébore è composto per il 75% da latte vaccino, mentre per il restante 25% si ricorre a quello ovino e, se disponibile, anche caprino. Il latte è a crudo.

Tra i produttori (che sono comunque pochi) presenti ad Assaggia Tortona vi erano il Caseificio Terre del Giarolo, di Fabbrica Curone, con anche tutti gli altri ottimi formaggi prodotti, tra cui il Grattone, e la Cascina Boschetto di Stazzano, con anche una singolare forma, l’Anello del Bandito, che vuole ricordare un percorso circolare (proprio vicino alla cascina) utilizzato per tutto l’Ottocento dai briganti della zona. Si tratta di un formaggio a latte crudo di ovino, dalla forma a “ciambella”.

Ed è proprio col Montébore che diversi ristoranti, con il loro stand, hanno deciso di arricchire i propri piatti: La Casereccia, con le crespelle con asparagi e fonduta di Montébore, l’Idea Bar e Ristorante, con il loro Hamburger Derthona (pane artigianale ai semi di papavero, fassona, radicchio, petali di cotto, salsa rosa e fonduta di Montébore), l’Azienda Agricola Fattorie Dertona, con gnocchi freschi allo zafferano (da loro prodotto) con fonduta di Montébore e pancetta croccante, e la Locanda Costa dei Vigneti, che nella sua versione vegetariana del panuozzo ha inserito anche questo splendido formaggio.

E, sempre parlando di formaggi, come non citare quelli di Luca Montaldo, ideatore della Pecheronza, ossia una robiola che, venendo immersa nella cera d’api, matura in una condizione anaerobica, lasciando la pasta morbidissima e con un profumo di miele.

Il ristorante La Rava e la Fava di Sarezzano ha voluto utilizzare la fonduta di robiola di Luca Montaldo per i propri gnocchi alla rapa rossa, una vera prelibatezza!

Infine un’altra eccellenza è quella dei formaggi dell’Azienda Agricola La Capramica, esclusivamente di capra, con una particolare influenza da parte della tradizione francese in quest’arte.

E proprio con la loro robiola e la loro toma è stata creata la millefoglie di verdure dell’Osteria La Corte di Tortona: un vero piatto green e attento alla stagionalità, oltre che freschissimo e, quindi, perfetto per le giornate calde che hanno caratterizzato la manifestazione.

Ma ad Assaggia a Tortona c’erano anche numerosi dolci piuttosto intriganti, come la crema al mascarpone con fragole di Viguzzolo dell’Idea Bar, le magnifiche specialità campane di Dolcemente Pastry Lab, i noccioletti di Cascina Boschetto, gli amaretti di Gavi e i deliziosi biscotti fatti con il grano San Pastore, con il quale viene anche prodotto il Pane Grosso di Tortona e un’ottima miscela simile al caffè.

Sono stati, inoltre, proposti tanti piatti della tradizione tortonese e piemontese, come gli straordinari ravioli nel sugo Derthona della Vineria Derthona (da assaggiare assolutamente se si visita Tortona), il vitello tonnato dell’Osteria Billi’s (davvero speciale), il tartare burger Grape Buns con pane di Dolcemente Pastry Lab, tartare di fassona tonnata (con la ricetta della nonna ritrovata nei cassetti di famiglia!) e insalata iceberg di Moo ‘N’ Grape (eccezionale).

Gli agnolotti fritti del Ristorante Montecarlo, il panino con roast beef con insalata di campo e salsa ai peperoni (pazzesco) di Valli Unite e il Giambo Toast della Cascina Giambolino.

Inoltre in questa edizione di Assaggia Tortona sono stati ospitati anche due stand in rappresentanza di Novi Ligure, con La Farinata di Lucio, tra cui quella con zucca e cipolle (davvero squisita!), e di Gavi, con La Trucktoria, che portava i suoi fritti nell’ostia, il risotto al Gavi (che ho adorato) e gli amaretti di Gavi.

Ma oltre a tutto questo, ho anche avuto il piacere di provare l’aperitivo in un nuovissimo locale, un po’ in stile parigino, aperto in centro, ovvero Raro, il cui nome già descrive bene il suo obiettivo, che è quello di far conoscere e acquistare i prodotti di nicchia, con una particolare attenzione alla genuinità. Qui ho assaggiato delle friselle davvero squisite, guarnite con vari prodotti, e un ottimo Spritz Raro, realizzato con il bitter di Contratto.

Ho anche visitato la storica pasticceria Vercesi, famosa per i suoi squisiti Baci Dorati, che al posto della nocciola dei Baci di Dama, contengono la mandorla e un po’ di cacao, insieme a una forma più allungata.

Sono stata, poi, all’Osteria Billi’s, che mi ha davvero lasciata a bocca aperta: locale curato nei minimi dettagli, piatti all’avanguardia e in continuo aggiornamento e una terrazza meravigliosa, abbracciata dai platani del parco in cui si trova il ristorante. Qui ho assaggiato il gazpacho e caglio, il riso rosto, l’Hot Polp (da provare assolutamente!) e il magnum al caramello (che ho adorato), oltre che il buonissimo cocktail Tacchi a Spillo.

Ho partecipato anche a una degustazione dei vini de I Carpini, biologici e biodinamici, davvero spettacolari e degni di nota, presso l’Enoteca Aroma, un piccolo locale bellissimo e con un meraviglioso affaccio su una delle piazzette più belle di Tortona, ossia quella della della chiesa di San Michele Arcangelo.

Sabato sera, invece, ho potuto gustare uno dei nuovi cocktail del Bar Carducci, che, oltre a essere squisito, era anche bellissimo! Insieme c’era un tagliere di salumi e focaccine di Anna Ghisolfi davvero eccezionale.

L’esperienza di Assaggia Tortona, inoltre, si era inaugurata al B&B della Casa Seteria Sironi, una sorta di museo in cui soggiornare e respirare un’atmosfera davvero unica, per poi passare alla Vineria Derthona, di Gianni, lo stesso gestore del B&B, dove abbiamo mangiato delle specialità piemontesi davvero ottime, oltre che i ravioli nel sugo Derthona e la Fragola Profumata di Tortona.

E, invece, Assaggia Tortona si è conclusa con un pranzo da una delle chef più brave del territorio, Anna Ghisolfi, il cui ristorante si trova all’interno di una chiesa sconsacrata, regalando emozioni davvero uniche, anche e soprattutto grazie agli incredibili piatti, cucinati con un’eleganza e una delicatezza che solo una grande professionista può avere.

Quasi tutti i sapori di cui ti ho parlato possono essere ritrovati nei gelati e nelle granite della Gelateria Mare di Vho, che prepara un gelato davvero squisito, con abbinamenti e gusti originalissimi, tra cui quelli al Montébore, allo zafferano delle Fattorie Dertona, al pane, burro e marmellata, con le confetture della Montemarzina, alla Fragola Profumata, alla Ciliegia di Garbagna, allo zabaione con Timorasso, ai Baci Dorati di Vercesi… Ma il mio preferito rimane la coppa con gelato alla Fragola Profumata, salsa di Barbera, crumble di pane e panna!

Tra un’esperienza e l’altra, inoltre, ho deciso di visitare il Museo del Divisionismo, che raccoglie le opere di tanti grandi maestri del Novecento, tra cui Previati, Nomellini, Pellizza, Boccioni, Benvenuti, Segantini, Barabino e Medardo Rosso.

Un prezioso lavoro è stato svolto da Verde Commerce, splendido vivaio che ha deciso di fornire fiori, piante e decorazioni per tutta la manifestazione. Venerdì mattina siamo andati a visitarlo e siamo rimasti incantati dalla bellezza e dalla cura del posto.

Purtroppo sabato sera si è abbattuta una violentissima grandinata sulla città, causando enormi danni sia a case e auto, che alle coltivazioni: interi raccolti sono stati distrutti e, addirittura, alcuni vignaioli non sanno se le viti torneranno produttive per l’anno prossimo.

In questa manifestazione l’accoglienza, la gentilezza e la professionalità sono state la cosa più importante: ogni produttore ha accolto col sorriso – anche dopo sabato – chiunque arrivasse al proprio stand, cercando di fornire il miglior servizio possibile.

Per questo credo che in un momento di difficoltà come questo sia giusto cercare di sostenere le realtà del territorio, attraverso l’acquisto e il consumo di questi prodotti d’eccellenza.

Grazie per essere arrivato fin qui, spero che il mio racconto di Assaggia Tortona ti sia piaciuto e che ti possa essere utile per quando visiterai la città e il suo splendido territorio!

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Fiammetta Merlo – fiamma_chic

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